IL GRUPPO DI RHO

E’ il Gruppo n. 020 in ordine di fondazione (anno 1968).
La forza del Gruppo a fine anno 2014 era di 43 Alpini e 15 soci Aggregati; nel 2024 è di 35 Alpini e 17 soci Aggregati.

Dal 2021 nuovo capogruppo è Gigi Azzerboni

Classe 1965, fa il CAR a Codroipo, passando al Comando della “Julia” fino al congedo. Iscritto all’ANA dal 1992 nel Gruppo di Rho ne è stato Consigliere e poi Vice Capogruppo.

Ex Capogruppo: Vasco Guidi Nato a Milano il 06/02/1947. Servizio di leva: dal 02/1967 al 04/1968. CAR a Siena, poi alla Caserma Basin di Merano, a Maia Bassa, all’Autoreparto del 5° Alpini Brigata Orobica.
Grado: Caporal maggiore, istruttore guida automezzi.

La sede è aperta tutti i pomeriggi dalle 15:00 alle 18:00, ed il venerdì dalle 20:45 alle 23:00
Indirizzo: Via Pregnana, 52 – 20017 Rho
Tel./fax: 0293505254
E-mail: rho.milano@ana.it

Il notiziario trimestrale del Gruppo è PENSARE ALPINO A RHO, fotocopiato in proprio. Il primo numero è uscito nel 1989.

Il Gruppo non ha un proprio sito internet.
Lo ospitiamo nel sito della Sezione, dedicandogli questa pagina di presentazione.

Brevi cenni storiografici del Gruppo

Il Gruppo di Rho ha festeggiato nel 2008 i 40 anni della sua fondazione, essendo stato costituito il 13 ottobre 1968 per volontà e passione dell’Alpino Carlo Ceresa, che ne fu anche il primo capogruppo.
Con lui, una trentina di Alpini in congedo che, in nome dello spirito di Corpo e della gloriosa tradizione alpina, volevano portare nella loro città “la dimostrazione di quei sentimenti che sono accomunati e simbolizzati dalla penna nera: amor di Patria, culto della Famiglia e aiuto reciproco”.
In nome di questi ideali, non è certo un caso se la sede è intitolata al Colonnello Clemente Zampori, decorato con medaglia d’argento al valor militare durante la guerra di Libia, amico e collaboratore di quell’Andreoletti che dell’A.NA. fu fra i fondatori, rispettato ed apprezzato nella vita civile, teneramente ricordato in quella familiare.

Gli Alpini di Rho non mancano mai di deporre ogni anno dei fiori sulla sua tomba a S. Pietro di Castelveccana e sono orgogliosi di annoverare fra i propri iscritti il figlio primogenito, il dott. Antonio, per tanti anni medico stimato in quel di Rho. Anche lui, manco a dirlo, Alpino e decorato sul campo nelle campagne del Montenegro, nonchè Capogruppo onorario a vita del Gruppo stesso.

Alpini di pianura, gli Alpini di Rho, e Alpini in congedo oltretutto, ma che hanno fatto tesoro degli ideali e dei valori che hanno reso gli Alpini così popolari: nel volantino che annunciava ai concittadini la costituzione del Gruppo, si parlava di aiuto reciproco e in effetti molti sanno che sugli Alpini di Rho si può contare.

Come non è mai stato fatto mancare il contributo alle iniziative della Sezione (una per tutte l’asilo di Rossosch, in Russia), così, negli anni, le Penne Nere rhodensi non si tirarono indietro quando, nel 1976, un terribile terremoto devastò il Friuli; parteciparono al campo n. 6 di Majano ed il Natale successivo si travestirono da Babbo Natale per portare un po’ di serenità ai bambini degli amici friulani; nel 1982 furono orgogliose di contribuire al restauro dell’antico organo a canne della Parrocchiale di S. Vittore.
Anche la Sezione di Sondrio per il rifugio Tridentina, il Gruppo di Terlano (BZ) per la sede, la Croce Rosa Celeste, l’Istituto dei Tumori di Milano, il Coordinamento Handicappati di Rho, (tanto per citarne alcuni), hanno avuto dal Gruppo rhodense un contributo, piccolo magari, ma sinceramente ispirato alla volontà di sostenere chi è attento ai bisogni degli altri, soprattutto di chi è in difficoltà.
Non va dimenticata, inoltre, la presenza degli Alpini rhodensi nelle molteplici iniziative di solidarietà, cittadine o nazionali, come Telethon, Mela della Salute, Banco Alimentare, ecc., ed altre in collaborazione con AVIS e AIRC.

Da citare anche l’attività sportiva del G.S.A. (Gruppo Sportivo Alpini) che tanto ha contribuito all’aggregazione di amici e simpatizzanti.
Oggi gli Alpini di Rho hanno un loro nucleo di Protezione Civile che, integrato nella struttura sezionale, svolge i suoi interventi principalmente in ambito regionale, ma sempre pronti ad intervenire anche in ambito nazionale o extranazionale, come nel caso della loro partecipazione di Kukes in Albania in aiuto alle popolazioni kosovare nel 1999, mentre in precedenza è stato presente in Friuli, Valtellina, Toscana, Piemonte (Asti e Alessandria), Umbria e nelle varie attività regionali come: pulitura del fiume Lambro, sistemazione del Parco Lambro ecc…

Alpini per sempre… Ci tengono al loro cappello, eccome!
Non mancano mai all’annuale Adunata Nazionale.
Hanno ottenuto che il Comune dedicasse un parco al Corpo degli Alpini e l’hanno subito abbellito con un cippo di granito sormontato da un’aquila bronzea e con tanto di pennone per l’alzabandiera, accanto al quale, da alcuni anni a questa parte, ogni ottobre vogliono ricordare l’anniversario di fondazione del loro Corpo.
Uno degli appuntamenti irrinunciabili del Gruppo è la S. Messa in onore di quelli, Alpini, amici degli Alpini e familiari, che “sono andati avanti”; altrettanto irrinunciabili lo scambio di auguri natalizi, la gita sociale e l’assemblea annuale del Gruppo.

Due infine i “gioielli” di cui il Gruppo mena giustamente vanto. Il primo è la sede – della quale la foto qui a lato ritrae la sala al posta primo piano – inaugurata ufficialmente nel 2000, acquistata e ristrutturata grazie esclusivamente all’impegno, al lavoro disinteressato, alla generosità e alla solidarietà degli Alpini e dei preziosissimi Amici degli Alpini.

Il secondo è la festa che, a partire dal 1980, annualmente il Gruppo organizza nel cortile di Villa Banfi, gentilmente messo a disposizione dalla stessa famiglia, in pieno centro cittadino, e che vede la partecipazione affettuosa ed interessata di una buona parte della cittadinanza.

Sintetizzare la storia delle Penne Nere Rhodensi non è cosa facile.
A loro basta ricordare con giusto orgoglio alcuni passi di quanto hanno fatto e tengono sempre presente di essere disponibili per collaborare ad iniziative di concreto valore umanitario, pronte ad accogliere Alpini, amici e simpatizzanti con un caloroso abbraccio.