Verbale Assemblea sezionale ordinaria del 27 febbraio 2005

Il giorno 27 febbraio 2005, a seguito di regolare convocazione, si è riunita in seconda convocazione alle ore 9 (risultata deserta la prima convocazione delle ore 8 nello stesso giorno e luogo) presso l’Aula Magna dell’Istituto Leone XIII in Milano, via Leone XIII, 12, l’Assemblea ordinaria annuale dei Soci A.N.A. della Sezione di Milano, per discutere e deliberare sul seguente

ORDINE DEL GIORNO

1. Nomina del Presidente dell’Assemblea e verifica dei poteri
2. Nomina del Segretario dell’Assemblea e di tre Scrutatori
3. Approvazione del verbale della seduta precedente
4. Consegna del riconoscimento ai soci con cinquanta anni di comprovata iscrizione all’ANA
5. Relazione morale del Presidente sezionale sulle attività della Sezione nell’anno 2004
6. Discussione ed approvazione della relazione morale
7. Approvazione del rendiconto 2004 e del preventivo 2005
8. Autorizzazione al Consiglio Direttivo Sezionale a stabilire la quota sociale per il 2006 ed eventuale adeguamento del Regolamento sezionale
9. Elezione delle cariche sezionali per il biennio 2005/2006 e dei delegati all’Assemblea nazionale per il 2005.
In aula sono presenti in proprio 244 soci, portatori di 391 deleghe, per un totale di 635 soci; si procede quindi allo svolgimento dei punti all’o.d.g..

Punti 1 e 2
Il Presidente sezionale Giorgio Urbinati invita i presenti, prima di ogni altra attività a rendere omaggio alla Bandiera.
Propone quindi di nominare Presidente dell’Assemblea Alessandro Vincenti che viene eletto per acclamazione.

Quest’ultimo, constatata la validità dell’Assemblea a termini di regolamento, propone di nominare Segretario Luigi De Melgazzi e Scrutatori Pierluigi Pizzoccaro, Tullio Tona e Filippo Vezza che vengono ugualmente eletti per acclamazione.
Vincenti propone quindi, prima di passare al punto 3 dell’o.d.g., di conoscere di persona i candidati alle cariche sociali e li invita ad alzarsi a sua chiamata.

Punto 3
Il Presidente Vincenti propone di dare per letto il verbale della precedente Assemblea sezionale del 29 febbraio 2004, portato a suo tempo a conoscenza dei soci mediante pubblicazione sul notiziario sezionale “Veci e Bocia”, e ne chiede l’approvazione: i presenti approvano all’unanimità.

Punto 4
Vincenti a questo punto passa la parola al Presidente sezionale Urbinati che ringrazia i premiandi “meritevoli – dopo 50 ani di iscrizione – di ben più di una medaglia”. Sono:

– Franco Torti Gruppo di Abbiategrasso
– Giuseppe Sala Gruppo di Bollate
– Paolo Pirovano Gruppo di Legnano
– Antonio Pezzotti Gruppo di Limito-Pioltello-Segrate
– Giovanni Mai Gruppo di Lodi
– Sergio Capelli Gruppo di Milano Centro
– Luciano Leanti Gruppo di Milano Centro
– Giancarlo Ravizzotti Gruppo di Milano Centro
– Franco Giansiracusa Gruppo di Milano Centro (alla memoria)
– Riccardo Conte Gruppo di Milano Crescenzago
– Paolo Crepaldi Gruppo di Milano Sezione
– Achille Imposimato Gruppo di Milano Sezione
– Silvano Sampietri Gruppo di Milano Sezione
– Talisio Tirinnanzi Gruppo di Milano Sezione
– Gaetano Casiraghi Gruppo di Missaglia
– Enzo Binello Gruppo di Sesto S.G.
– Bruno Peviani Gruppo di Sesto S.G.

Viene infine consegnata una targa ricordo a Massimo Marchesotti, maestro del Coro Sezionale, per i 50 anni di ininterrotta e proficua collaborazione.
Lunghi e calorosi applausi accompagnano la consegna delle medaglie e della targa da parte del Presidente Giorgio Urbinati.

Punto 5
Il Presidente sezionale Giorgio Urbinati ringrazia i suoi predecessori presenti – Rezia, Perini e Tona – nonché i Consiglieri nazionali Edo Biondo e Cesare Lavizzari; procede quindi alla lettura della Relazione Morale del 2004, il cui testo integrale viene allegato come parte integrante al presente verbale e che verrà anche pubblicato sul giornale sezionale “Veci e Bocia”.
Vengono ricordati nel corso della lettura, con un minuto di raccoglimento, i soci effettivi ed aggregati “andati avanti” nel corso del 2004.
Un lungo e caloroso applauso sottolinea il termine della relazione morale.
Il Presidente dell’Assemblea propone di accomunare la discussione ed approvazione della relazione morale con quella della relazione finanziaria, nonché di dare per letta quest’ultima in quanto consegnata ai presenti nel corso della registrazione.
L’Assemblea approva all’unanimità.

Punto 6 e 7
Vincenti apre la discussione su questi due punti dell’o.d.g..

BIASIA
Riferisce che il Cardinale Tettamanzi – rivolto al nostro Servizio d’Ordine – ha apprezzato la massiccia partecipazione alla S. Messa di Natale e che farà il possibile per essere presente alla prossima manifestazione.
egge quindi parte di un articolo pubblicato da “L’Alpino” nel quale per ovviare al prevedibile progressivo depauperamento degli associati alpini si propone di trasformare gli “amici”, dopo opportuni corsi di formazione, in alpini a tutti gli effetti.
Esprime su questo punto il suo fermo diniego perché – riferendosi anche alla situazione delle sezioni all’estero – si snaturerebbero le caratteristiche dell’Associazione.

LUCIANI, neo capogruppo di Limito, Pioltello, Segrate.
Richiama l’attenzione del C.D.S. per un migliore impiego ed una più consona collocazione dei Consiglieri addetti ai Gruppi al fine di integrare con più convinzione il senso di appartenenza di tutti i Gruppi alla Sezione.
Il Capogruppo dovrebbe essere più coadiuvato anche perché le realtà dei territori di appartenenza sono diverse ed a volte contrastano con le necessità programmate dalla Sezione, in particolare per gli appuntamenti alle manifestazioni, inderogabili a parere di molti, ma non sempre rispettati.
Una migliore sinergia ed una più attiva collaborazione anche da parte della Sezione verso i Gruppi non potrebbe che favorire la socializzazione e la ben nota visibilità tanto ricercata in questi tempi anche dagli alpini.
La migliore prospettiva, sempre secondo Luciani, sarebbe quella di operare e soprattutto di lasciare operare i Gruppi nei loro territori per diffondere i principi di solidarietà per la quale gli alpini sono riconosciuti come una Associazione d’Arma che non vive solo di ricordi, ma che dai ricordi trae insegnamenti di vita.

BOFFI
Dichiara di approvare incondizionatamente la relazione morale per la ventata di ottimismo che traspare dalla stessa.
Dopo i passati dibattiti sulla cessazione delle Brigate Alpine, sulla diminuzione dei reparti, sul futuro delle Truppe Alpine, ora si inizia a dibattere sul futuro dell’Associazione.
Ritiene pertanto che gli associati debbano essere positivi, di esempio ai giovani, pronti a dialogare ed a esternare i valori alpini passati, presenti e futuri.
L’A.N.A. è una Associazione d’Arma e non può orientarsi già da ora ad essere qualcosa di diverso.
Gli amici degli alpini continueranno a stare nell’Associazione alle condizioni e regole che di volta in volta verranno date; ritiene inoltre che non si tradisce lo spirito alpino se talvolta si è notato ad una manifestazione un amico con il cappello, purché l’immagine che ne deriva sia positiva e torni utile quindi a tutti; indispensabile continuare nel confronto/dibattito con serenità ed amicizia, aprendo le porte solamente a chi condivide i nostri valori.

DE CANDIA
Rimarca le sovrapposizioni che avvengono nelle attività fra i Gruppi, e fra i Gruppi e la Sezione; sottolinea come la prevista partecipazione all’Adunata di Parma di tutta la Sezione possa portare ad una migliore coesione fra i Gruppi e la Sezione.
Rammenta che il 24 aprile p.v. verrà celebrata una S. Messa a Mortara nell’ambito delle manifestazioni per la causa di beatificazione dell’alpino Teresio Olivelli.

CROSE
Condivide la relazione del Presidente e plaude all’iniziativa di accomunare sempre di più i Gruppi anche con il progettato campo comune all’Adunata di Parma.
Trova inoltre molto positivo la partecipazione del Vessillo alle varie manifestazioni, in modo particolare all’Ortigara, dove ha notato negli ultimi anni maggior partecipazione di Gagliardetti e di alpini della Sezione.
Auspica sempre maggiori manifestazioni che coinvolgano tutti i Gruppi, manifestazioni anche semplici e ristrette come quella avvenuta poco prima al Monumento all’Alpino.

MARCHESI
Concorda con Urbinati e Boffi, il cui pensiero riassume ciò che molti alpini hanno nel cuore.
È importante discutere, pianificare e ragionare sul futuro associativo per non trovarci disorientati all’ultimo momento; bisogna però tenere presente che si sta vivendo un momento di transizione: la protesta a Roma e la previsione di fatti puntualmente verificatisi deve far pensare in modo positivo sulla risoluzione dei problemi.
Riferendosi poi al “Giorno della Memoria” per i Martiri delle Foibe e per le migliaia di esuli Fiumani e Dalmati, chiede al C.D.S. di istituzionalizzare un momento dell’anno per deporre una corona d’alloro, forse in Piazza Martiri delle Foibe, per ricordare un momento storico taciuto e dimenticato per anni, soprattutto a livello nazionale.

BIASIA
Ricorda come lo scorso anno, trovandosi alla Risiera di San Saba, abbia incontrato un gruppo di studenti in partenza per una visita alla Grotta Gigante che hanno ammesso che mai nessuno di loro si era mai recato alle Foibe di Basovizza.

Chiusi gli interventi, prende la parola il Presidente sezionale Giorgio Urbinati il quale, nel ringraziare gli intervenuti, precisa come abbia volutamente contenuto la relazione morale per lasciare spazio ai Capigruppo e agli alpini di dibattere sui problemi positivi e negativi della Sezione, cosa che purtroppo è avvenuta solamente in parte. Ricorda che l’assemblea dovrebbe essere momento di discussione e conoscenza.

Risponde a Biasia precisando che non ritiene gli “amici” un problema; ricorda la figura di Ginetto Achilli, veramente AMICO. Gli amici vengono scelti da noi e non imposti, e quando l’Amico entra nella cordata con il nostro spirito ed il nostro passo non ha nessun desiderio di uscirne per far qualcosa di diverso.
L’amico degli alpini è una persona stupenda, fa quanto noi, se non di più, per mantenere attiva l’Associazione; e di questo dobbiamo ringraziarli.
Ed il problema lo risolveremo, qualora si presentasse.
Ci sono molti soci che non frequentano e molti alpini non iscritti per cui ritiene al momento il futuro dell’Associazione ancora positivo. Basti pensare ai Gruppi di Arese e di Rozzano i cui componenti sono per il 98% di nuova acquisizione.
Considerato che la zona di Milano è ampia e densamente popolata, una azione capillare di ricerca di alpini non iscritti potrebbe dare ottimi risultati.
Rammenta come in un recente intervento il Presidente Nazionale Perona ha riferito che di tutti gli alpini di leva che sono andati volontari in Mozambico solo il 12% risulta iscritto all’A.N.A. e come un’azione mirata possa portare all’acquisizione di una parte dell’88% rimanente.

Nella Regione Lombardia sarebbe a buon punto la proposta per la realizzazione di una Caserma per gli alpini, con le Sezioni di Bergamo e Brescia che dibattono vivacemente e tenacemente per ottenere lo stesso risultato, cioè riportare gli Alpini nella regione.

Riferendosi all’intervento di Luciani, si dice convinto che talvolta il Consigliere non “vive” il Gruppo, ma spesso è anche il Gruppo che non dialoga con il Consigliere, non comunicando le date delle riunioni o non inviando allo stesso ed alla Segreteria sezionale il notiziario.
Al fine di ottenere risultati più soddisfacenti sarà opportuno che lo scambio delle informazioni avvenga a doppio senso.
Per quanto riguarda poi le date delle manifestazioni, talvolta concomitanti, è importante rammentare che la Sede nazionale pubblica all’inizio dell’anno il programma e che Sezioni e Gruppi devono tassativamente adeguarsi.
Poiché l’A.N.A. è una Associazione d’Arma con una propria gerarchia, pur riconoscendo che la base della piramide è formata dai Gruppi – con i loro problemi sul territorio – al fine di evitare sovrapposizioni, sarebbe opportuno o meglio necessario che i Gruppi stessi comunichino alla Segreteria della Sezione all’inizio dell’anno il calendario di massima delle manifestazioni, per una comparazione ragionata.
Se si applicassero i calendari difficilmente ci sarebbero sovrapposizioni di date; i Gruppi nelle loro realtà debbono rispettare gli impegni nazionali e sezionali.
Non abbiamo mai visto manifestazioni contemporanee all’Adunata ma alle altre feste…sì, perché non viene usato lo stesso metodo!

Per quanto riguarda l’intervento di Boffi, concorda in linea di massima e ricorda che gli alpini che ci hanno preceduto hanno contribuito, dopo l’ultimo conflitto ed in momenti tristi e difficili, a ricostruire l’Associazione; è compito di tutti gli alpini, in questo momento ben più favorevole di allora, mantenerla in vita e rafforzarla.
Il Presidente nazionale Perona ha recentemente ricordato che nel corso di una visita al Presidente della Repubblica Ciampi, autiere, quest’ultimo abbia ricordato con piacere il periodo della naja nonostante il rancio…., la gavetta sporca, la cartolina, le camerate da 50 brande, il senso del dovere compiuto, riconoscendo però che sia stato un peccato eliminarli. E un alpino pronto ha commentato che avrebbe potuto rimandare la legge al Parlamento, come previsto dalle attuali norme. Si augura, Urbinati, che si avveri quanto auspicato un tempo da Rezia: “non è detto che non rivedremo tornare la leva”.

Risponde a De Candia che Teresio Olivelli come Don Carlo Gnocchi sono figure che fanno parte della nostra storia; l’impegno per la beatificazione di Teresio Olivelli come per quella di Don Carlo Gnocchi, vede l’Associazione e la Sezione di Milano unite per il ricordo di persone che, con le loro scelte coraggiose, hanno lasciato un segno in tutti.
Ritiene che anche la Sezione di Monza, che ha intestato un Gruppo a Teresio Olivelli, sarà vicina in questa occasione.

Ringrazia Crose per il suo intervento condividendone il contenuto.

Per quanto attiene l’intervento di Marchesi, secondo Urbinati, forse lo stesso non sarà condiviso da tutti per i molteplici – forse troppi – impegni; la proposta verrà comunque portata all’attenzione del C.D.S. e dei Capigruppo.
Rammenta peraltro che il Gruppo di Limbiate ha chiesto ed ottenuto di intestare la piazza antistante la propria sede ai Martiri delle Foibe. Ritiene che l’Associazione non intenda dimenticare fatti così dolorosi, tant’è che alle Adunate nazionali i primi a sfilare sono i Vessilli di quelle Sezioni che hanno lasciato troppo sangue nelle Foibe.
Per quanto riguarda poi il “Giorno della Memoria” e considerata l’esperienza accumulata da alcuni Gruppi con manifestazioni mirate all’interno delle scuole (Magenta), è auspicabile ne vengano effettuate altre perché molti ragazzi non sanno cosa siano i campi di concentramento, le Foibe e tanto meno la nostra Bandiera ed i valori che rappresenta.
Rammenta infine che il 23 aprile p.v. si terrà a Brunico il 1° Raduno della Tridentina ed è intenzione della Sezione partecipare organizzando un viaggio in autobus con ritorno in serata.
Un lungo e caloroso applauso sottolinea la fine dell’intervento del Presidente Urbinati.

Punto 6
Viene a questo punto messa ai voti la Relazione Morale che viene approvata all’unanimità.

Punto 7
Il Rendiconto 2004 ed il Bilancio preventivo 2005 vengono pure approvati all’unanimità.

Prende la parola il Presidente sezionale Giorgio Urbinati che invita Beppe Parazzini, già Presidente nazionale, ad illustrare la proposta per la realizzazione della caserma in Lombardia.

PARAZZINI
Precisa che l’associazione da sempre ha chiesto il ritorno di una caserma in Lombardia, e non solo nel periodo della sua presidenza, soprattutto quando si è constatata la riduzione dei reparti e che a reparti ridotti la formazione degli stessi comprendeva marginalmente la presenza dei lombardi, in contrasto peraltro con la massiccia presenza alpina fra i congedati.

Mantenere diverse caserme in località con numerose analoghe strutture rendeva peraltro difficoltoso l’arruolamento di giovani lombardi, ragione per la quale l’Associazione si è impegnata a chiedere fermamente l’ubicazione di una caserma in una zona strategicamente importante, ubicata fra le province di Bergamo e di Brescia.
L’iniziativa era partita nel 1999 e sembrava risolta in occasione dell’Adunata di Brescia; il Sindaco infatti aveva individuato un sito (caserma Papa) e si era formata una cordata di imprenditori bresciani che avevano garantito l’esecuzione a titolo gratuito delle opere.
L’Esercito si sarebbe trovata una struttura in forma del tutto gratuita. Successivamente è arrivata la risposta dello Stato Maggiore che chiedeva per la caserma caratteristiche talmente particolari, non riscontrabili neppure in strutture situate negli Stati Uniti, con un costo pressoché vicino ai 70 miliardi delle vecchie Lire (si chiedeva addirittura la costruzione di un poligono di tiro per missili!).
Allo stato attuale, sia Bergamo, sia Brescia stanno cercando di ottenere la localizzazione della caserma.
Riferendosi poi alla “Giornata della Memoria”, ricorda come l’Associazione abbia più volte lamentato – in contrasto con un certo atteggiamento politico – che non venisse celebrato il sacrificio delle Foibe.
L’Associazione ha partecipato a varie manifestazioni, anche organizzate dalle Sezioni interessate, anche perché fra i Martiri numerosi erano gli alpini, ma non esclusivamente. Secondo Parazzini quindi la “Giornata del Ricordo” deve accomunare tutti i Martiri Italiani e non solo quelli delle Foibe; la manifestazione va quindi ricondotta nell’ambito istituzionale italiano e non esclusivamente alpino.
Per quanto riguarda gli “Amici degli Alpini” si dichiara d’accordo con Boffi e ribadisce che il problema non è il cappello. Si tratta di constatare che esiste una realtà associativa dove gli amici sono inseriti in modo consistente nei nostri Gruppi ed è quindi importante parlare e discutere al fine di affrontare il problema.
Chiude il suo intervento con “Viva l’Italia, Viva gli Alpini!!”.

RIVA
Propone che all’assemblea del prossimo anno tutti i Capigruppo facciano un intervento, eventualmente concordato con gli iscritti, ed infine, allo scopo di ottenere una maggior presenza e quindi migliore socializzazione, che la Sezione, al termine, organizzi un piccolo rinfresco.

Punto 8
L’Assemblea autorizza, all’unanimità, il Consiglio Direttivo Sezionale a stabilire la quota sociale per il 2006 nonché ad apportare le modifiche eventualmente chieste dalla Sede Nazionale per adeguare il regolamento sezionale.
Alla prossima assemblea verranno segnalati i cambiamenti apportati.

Punto 9
Si procede alle operazioni di votazione per le elezioni previste per le cariche sezionali ed il Presidente dell’Assemblea Alessandro Vincenti dichiara chiusa la seduta alle ore 11,30.

Il Presidente dell’Assemblea: Alessandro Vincenti

Il Segretario: Luigi De Melgazzi

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